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Dipartimenti di Salute Mentale: Figli di un Dio minore

DIPARTIMENTI SALUTE MENTALE: “I PAZIENTI DELLA PROVINCIA DI CHIETI TRATTATI COME FIGLI DI UN DIO MINORE, VOGLIO RISPOSTE CHIARE E SOLUZIONI IN TEMPI BREVI DA CHI HA COMMESSO ERRORI”

La Asl 02 di Lanciano-Vasto-Chieti si riconferma fanalino di coda della Regione Abruzzo segnando un distacco in negativo con le Asl di Pescara, Teramo e L’Aquila sulla gestione dei Dipartimenti di Salute Mentale, che devono scontare il pressapochismo e l’inerzia a cui la Regione Abruzzo e il Direttore Thomas Schael ci hanno tristemente abituato.

La normativa vigente, sia nazionale che regionale, prevede per le attività di promozione e tutela della Salute mentale un programma di azioni integrate che abbia al centro dell’intervento i bisogni del paziente e il suo inserimento nel mondo del lavoro. Per farlo ogni Asl dove mettere a disposizione dei loro D.S.M. la somma pari al 5% del Bilancio, come da Accordo Stato-Regioni. Ma in Abruzzo qualcosa non va e la sorte dei pazienti dei Dipartimenti di Salute Mentale è strettamente connessa alla loro residenza. Infatti le ASL di L’Aquila e Pescara mettono a disposizione la somma prevista del 5%, nonché le risorse umane e i fondi per progetti riabilitativi personalizzati, la ASL di Teramo, seppur non copra il 5%, impegna comunque una somma importante, tanto da avere attivato 179 progetti di borse lavoro destinati ai pazienti del dipartimento di Salute mentale.
Mentre la Asl 02 invece, per il 2021, non dispone in bilancio né la quota del 5%, né porta avanti i più semplici progetti di riabilitazione e dispone di un numero minimo di Borse Lavoro, in aperta contraddizione con le indicazioni di legge. Inoltre non c’è un’organizzazione omogenea sul territorio per quanto riguarda i CSM ed i Centri Diurni nelle aree di Chieti, Ortona, Lanciano e Vasto. Una mancanza aggravata dal fatto che delle quattro Asl, quella di Lanciano – Vasto-Chieti, conta il bacino di utenti più ampio e il maggior numero di pazienti.

Tutto questo è inaccettabile, ci sono precisi riferimenti normativi a carattere nazionale e regionale che dispongono l’attivazione di servizi importanti per pazienti in condizione di fragilità, la cui mancanza provoca pesanti disagi a famiglie già in difficoltà, in un momento storico particolarmente complesso dal punto di vista economico e sanitario. Tutti i cittadini abruzzesi dovrebbero avere pari trattamento e pari dignità di fronte alla malattia, per questo ho presentato un’interpellanza destinata al Presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio e all’Assessore Nicoletta Verì per capire come mai una Asl di questa regione può disattendere quanto disposto da normative nazionali e regionali, evitando di erogare le risorse previste per i Dipartimenti di Salute Mentale.
E quali azioni si intendono intraprendere a fronte di questo problema, l’ennesimo, creato da una gestione della Asl inaccettabile. I pazienti dei dipartimenti della salute mentale della provincia di Chieti non possono essere trattati come figli di un Dio minore. Mi auguro che alla mia interpellanza arrivino risposte chiare e certe alle quali dovranno inevitabilmente seguire azioni concrete per colmare l’enorme carenza creata dalla Asl che, ricordiamolo, è di competenza della Regione Abruzzo.