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Contrasto al Covid: Un fallimento su tutta la linea

ASL 02 SISTEMA DI CONSTRASTO AL COVID CONGESTIONATO: “INACCETTABILE A DUE ANNI DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA, FALLIMENTO SU TUTTA LA LINEA” 

Un sistema congestionato che sta mettendo a dura prova l’offerta sanitaria in regione Abruzzo. Quello che accade è sotto gli occhi di tutti: mancano atti di indirizzo e programmazione, e il caos è generale. Lo dimostrano il fallimento organizzativo degli open day nei territori di Tollo, Ari e Giuliano Teatino e lo mettono ancora più in evidenza i tempi lunghissimi per la prenotazione della terza dose del vaccino, o semplicemente i tempi per avere il risultato di un tampone. A conti fatti a due anni dall’inizio della pandemia nella Asl 02 l’emergenza legata alla crisi sanitaria da Covid non accenna a diminuire e continua a mettere in luce tutta l’inefficienza di una gestione approssimativa e fallace.

Basta guardarsi intorno per capire che il sistema non sta reggendo e che tutto il tempo in cui si sarebbe dovuto fare di esperienza virtù per organizzarlo al meglio non è servito a niente. Un fallimento su tutta la linea: oggi per chi ha la seconda dose in scadenza la prenotazione per la terza non è possibile prima di 30 o 40 giorni. Praticamente stanno costringendo le persone all’esclusione sociale visto che è impossibile anche andare a prendere un caffè senza terza dose.

Ad aggravare ancora di più la situazione dei tempi lunghissimi è una congestione degli HUB vaccinali che costringe le persone a dover cambiare città e in alcuni casi addirittura provincia, per poter avere l’inoculazione del siero

. E se per contrastare questo sovraffollamento si dà vita a open day che partono già fallimentari, come quello che dovrebbe effettuarsi a Tollo il 12 gennaio, in cui a pochissime ore dalla pubblicazione dell’annuncio i circa 300 posti disponibili sono risultati tutti esauriti, e per di più è stata prevista la prenotazione da eseguire su un numero di cellulare lasciando l’arbitrarietà sull’inserimento in lista in assenze di specifici criteri di priorità, allora siamo molto lontani dalla soluzione del problema.

L’Open day è una buona soluzione solo se è davvero aperto a tutti, senza necessità di prenotazione e adeguato a soddisfare un numero molto ampio di persone, altrimenti è l’ennesimo motivo per generare caos e malumore nella cittadinanza, come del resto sembra essere accaduto a Tollo in questi giorni segnando l’ennesima prova della carenza organizzativa all’interno della Asl 02.

Anche le nuove linee guida del Ministero della Salute su Isolamento e Quarantena mettono ancora più in luce i disagi generati dai tempi biblici della Asl 02 per effettuare un tampone e per avere un risultato.

Lungaggini che si traducono in cittadini costretti a isolamenti, magari inutili, perché non ricevono l’esito del tampone, o farmacie prese d’assalto per avere un test rapido.

La gestione dell’emergenza Covid nella Asl 02 si conferma carente sotto ogni punto di vista e, al di là delle parole in difesa della direzione e di chi l’ha scelta, i fatti testimoniano una serie di disservizi che devono essere risolti il prima possibile nell’interesse dei cittadini. Sono passati due anni da quando il virus ha fatto capolino nelle nostre vite è inaccettabile che chi ha il compito di gestire questa emergenza navighi ancora a vista lasciando i cittadini nel caos più totale.

Il Consigliere regionale Mauro Febbo prova inutilmente a nascondere le responsabilità di governo che l’intera maggioranza ha nei confronti dell’Abruzzo, dei cittadini abruzzesi e di tutto il personale sanitario. Sono tante le spiegazioni che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia devono dare.

Peccato che, ogni volta, preferiscano nascondersi dietro alla propaganda. Ad esempio, mentre ringrazia a parole i professionisti in corsia, il Consigliere Febbo potrebbe spiegarci per quale motivo non siano ancora stati pagati i gettoni e il lavoro straordinario nei periodi di massima emergenza. O ancora se è accettabile avere una Asl che fa aspettare giorni e giorni un tampone e per conoscerne il risultato. Stesso discorso vale per le vaccinazioni i cui tempi si stanno allungando.

La verità è che il disastro di Regione Abruzzo sia nella programmazione che nella sanità territoriale, in particolare nella provincia di Chieti, è sotto gli occhi di tutti. A tutt’oggi in Regione Abruzzo non sono ancora state presentate la rete ospedaliera e la rete territoriale, manca un piano sanitario regionale, non c’è un piano di aggiornamento sull’evoluzione della pandemia.

Manca una programmazione per le cure a domicilio ma, in compenso, abbiamo speso circa 100 milioni di euro di mobilità passiva. Significa che gli abruzzesi vanno fuori regione a farsi curare. È il segno, a mio avviso, di come siano i cittadini i primi a non avere fiducia nel nostro sistema sanitario regionale. Non si vedono poi gli effetti dei circa 100 milioni spesi per il personale sanitario e nonostante tutto si continua a esternalizzare i servizi e i lavoratori che sono sempre sotto organico e costretti a turni massacranti.

Questi sono i fatti, sotto gli occhi di tutti i cittadini, ed è su questi temi che il Consigliere Febbo dovrebbe dare risposte all’Abruzzo. Il resto è solo propaganda. Io mi aspetto di vedere più risultati concreti e meno chiacchiere da questa maggioranza. Intanto continuerò a portare in Consiglio regionale e in ogni altra sede le istanze dei cittadini a cui la politica non può e non deve voltare le spalle. Piaccia o meno a questa maggioranza ma la direzione strategica di tutte le aziende è scelta dalla loro Giunta.