Home | Pensieri | I problemi del Reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale Renzetti

I problemi del Reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale Renzetti

GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA INTERVENTISTICA DI LANCIANO: “SILENZIO DELLA GIUNTA INACCETTABILE. RISPONDANO AI CITTADINI SUI DISAGI PRESENTI”

La mancanza di risposte, da parte della Giunta regionale e di tutto il centrodestra, riguardo alle gravi difficoltà che si vivono, ogni giorno, all’interno della UOSD di Gastroenterologia ed Endoscopia Interventistica di Lanciano, non sono più accettabili. Ogni giorno all’interno di questo reparto gli operatori sanitari e gli utenti sono costretti a convivere con problematiche strutturali, strumentazioni vecchie e carenza di personale, ed è dovere di chi amministra la Regione, in particolare dell’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì, dare risposte concrete. Per questo, ho depositato un’interpellanza in Consiglio regionale, in modo da mettere la Giunta davanti alle proprie responsabilità e fare chiarezza una volta per tutte.

Ricordo che il reparto è un fiore all’occhiello della sanità locale, con circa 9000 prestazioni all’anno tra cui 4000 ecografie e 3000 endoscopie, con un ambulatorio che è centro di riferimento per la celiachia, ed è uno dei due centri nella ASL 02 in grado di eseguire biopsie epatiche ecoguidate, erogando servizi di ambulatorio a circa 100 pazienti MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali).

Tuttavia i disagi gravi presenti nel reparto sono troppi ancora oggi. Voglio ricordare,ad esempio, i muri lesionati e mai riparati, le pavimentazioni sconnesse, l’assenza di un impianto di climatizzazione, essenziale soprattutto in questo periodo, con infissi degradati. Ci sono cavi elettrici posati in canaline esterne, una sala di disinfezione delle attrezzature endoscopiche che non dispone di una cappa aspirante, tanto da costringere i lavoratori a usare maschere antigas durante la manipolazione dell’acido peracetico utilizzato nel processo.

A disposizione dei professionisti ci sono attrezzature obsolete, che potrebbero essere facilmente sostituite con quelle presenti nel reparto di Atessa, dove è già stato disposto l’acquisto di una strumentazione nuova. Ma altrettanto grave è anche la cronica carenza di organico, ed è solo grazie alla straordinaria abnegazione del personale sanitario se si è tenuto il livello di prestazioni più alto possibile. Rimane però il fatto che due unità infermieristiche possono essere adibite solo a mansioni di segreteria per problemi di salute, mentre un dirigente medico è ‘in prestito’ dal reparto della struttura di Atessa, al momento chiuso, e uno andrà in pensione a febbraio 2021. Manca inoltre il primario da oltre un anno, e non si è ancora provveduto ad organizzare il concorso.

Di fronte a questo sconfortante scenario, le domande che pongo alla Giunta regionale sono semplici, e richiedono risposte precise, a cominciare da quando Regione Abruzzo intenderà adottare le misure necessarie a colmare queste criticità evidenti, riqualificando un reparto essenziale per la sanità territoriale vista l’enorme mole di prestazioni offerte. Voglio anche sapere quando sarà indetto il concorso per il primario e quali garanzie saranno date sul proseguimento del lavoro all’interno della UOSD, vista la carenza di personale. Il centrodestra adesso non potrà più nascondersi e dovrà dare le proprie spiegazioni ai cittadini abruzzesi.