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L’ospedale di Guardiagrele

Oggi in Consiglio regionale ho voluto portare all’attenzione dell’aula la questione dell’Ospedale di Guardiagrele, che è l’emblema della totale assenza di una seria rete di assistenza territoriale in Abruzzo. Un presidio che potrebbe ormai non garantire nemmeno le prestazioni di base. Questo la dice lunga sulla mancanza di visione dell’Azienda sanitaria, mentre il centrodestra fa spallucce e non c’è la minima vicinanza ai territori. E il solito ragionamento lo possiamo fare pure per Gissi o Atessa.

Il sostegno sanitario a livello territoriale in Abruzzo è molto carente, e la totale assenza di una programmazione chiara da parte della Giunta Marsilio rischia di aggravare ulteriormente la situazione. L’esempio perfetto è quello dell’Ospedale di Guardiagrele, oggetto dell’interpellanza che ho discusso in Consiglio regionale. Si tratta di una struttura che è stata depotenziata anno dopo anno, al punto che il Direttore Generale della Asl Thomas Schael avrebbe addirittura minacciato le dimissioni se Guardiagrele fosse stato riconosciuto stabilimento di Chieti. La conseguenza è che oggi, in questa struttura, non sappiamo neppure se siano garantiti i servizi essenziali per intervenire velocemente a favore di chi ha bisogno. E questo è un fallimento per l’assistenza territoriale abruzzese su cui questo centrodestra non si è dimostrato minimamente in grado di intervenire.

A tal proposito, l’Assessore Verì ha parlato al futuro, continuando a fare promesse che fino a oggi non hanno avuto riscontri nella realtà. Eppure dobbiamo vedere la questione nel complesso, coinvolgendo tutta l’assistenza sul territorio. Perché lo stesso ragionamento che abbiamo fatto per Guardiagrele possiamo replicarlo per Atessa o per Gissi. La verità è che con un territorio esteso 2500 km² nella Provincia di Chieti, ci sono di fatto tre strutture sanitarie. Di queste, due funzionano male e una inizia a zoppicare. È chiaro quindi che senza una reale continuità assistenziale, da ridisegnare in base alle esigenze dei territori, dare le risposte che i cittadini meritano è praticamente impossibile”.

“Invece, con il benestare dell’Assessore Verì e del Presidente Marsilio, la linea della Asl teatina, guidata ancora da Thomas Schael, sembra essere ormai chiara. Mentre ci sarebbe bisogno di avvicinarsi ai territori, la distanza continua a restare enorme e la presenza latita. È ingiustificabile il fatto che la Giunta non muova un dito nella direzione giusta, cercando scuse e difendendo qualsiasi tipo di scelta. Dove i cittadini trovano dei muri da valicare, la politica ha il dovere di abbatterli. Cosa che, col centrodestra al governo dell’Abruzzo, non succede neanche in ambito sanitario.

Come si può pensare che, su un territorio da oltre 2500 km² come è quello della Provincia di Chieti, siano attive solo tre strutture, di cui due che funzionano male e una che inizia a zoppicare? È urgente fare SUBITO una rete efficiente di assistenza territoriale! Il centrodestra deve abbattere i muri che separano i cittadini da una sanità funzionale.

Eppure sembra che la Giunta Marsilio proprio non riesca a capirlo…