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Non permetterermo che il nostro territorio diventi la pattumiera d’Abruzzo

TORNA IN II COMMISSIONE IL PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO CONTENENTE L’AUMENTO DELLE VOLUMETRIE DELLE DISCARICHE DI CUPELLO E LANCIANO: “NON PERMETTEREMO CHE IL NOSTRO TERRITORIO DIVENTI LA PATTUMIERA D’ABRUZZO” 
Torna in seconda commissione il provvedimento che contiene la riprogrammazione delle volumetrie delle discariche di Cupello e Lanciano. Un passo indietro voluto dalle opposizioni e da una parte della stessa maggioranza.
Il provvedimento arrivato in aula era irricevibile e inaccettabile, proprio mentre il mondo punta al green e all’economia circolare, e mentre l’Assessore Campitelli fa propaganda sul futuro verde della Regione,  in  Abruzzo si punta ad ampliare la volumetria di discariche che già sono al massimo della capienza e che insistono in un territorio a vocazione agricola in cui si coltivano prodotti Dop e marchi di pregio della produzione vinicola abruzzese.
Il progetto dell’ampliamento della discarica di Cerratina (CH), inoltre, è già stato bocciato dal Comune di Lanciano nel giugno 2020, nonché da decine di aziende del territorio che chiedono da anni a gran voce la bonifica del terreno e non centro una riprogrammazione che trasformerebbe la zona nella pattumiera d’Abruzzo.
Il deposito di Cerratina, per esempio, è in esaurimento: rimangono circa 140 mila metri cubi di capacità per servire circa 68 comuni del territorio. E’ impensabile, quindi – continua Taglieri – apportare un ampliamento della volumetria, ma nonostante l’evidenza dei numeri la Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia vuole smaltire 470mila metri cubi nella discarica di Cerratina di Lanciano, a fronte di una disponibilità reale di 140mila; e 227mila metri cubi in quella di Civeta a Cupello, nonostante la disponibilità reale sia di 7mila.
Stiamo esasperando un intero territorio, basti pensare che la discarica di Cerratina ha subito, dal 2012 al 2017, ben tre aumenti di volumetria, in una zona che è già stata pesantemente sfruttata per via della quasi confinante discarica di Serre, di siti da bonificare, e colpito da più ordinanze che vietano il prelievo di acqua per via di inquinamenti nella falda.
Alla luce di questi dati quello che più mette in luce il pressapochismo e l’incapacità di gestione del centrodestra è che il Piano Regionale attuale sembra basato su una fotografia delle discariche anacronistica  aggiornata, addirittura, al 2015 che riporta per Cerratina una disponibilità di 368.300 metri cubi, un dato ben lontano dalla realtà del 2022.  Ora è chiaro che l’Assessore Campitelli dovrebbe pensare alla chiusura degli impianti esistenti e alla successiva  bonifica dei siti inquinati piuttosto che attivarsi per un aumento della volumetria.
Forse il centrodestra non si rende conto che in gioco c’è la salute delle famiglie di agricoltori che risiedono nelle vicinanze della discarica, ma anche di tutto il territorio visto che c’è una potenziale contaminazione dei prodotti coltivati e conseguentemente consumati sulle nostre tavole. Un discorso in più va fatto per l’utilizzo delle acque visto che tuttora sono vigenti le ordinanze dei Comuni di Lanciano e di Mozzagrogna che vietano l’utilizzo delle acque dei pozzi per uso industriale, igienico e per le aree verdi a causa delle falde acquifere inquinate.
Bisogna immediatamente cambiare rotta. A mio avviso è necessaria una programmazione regionale che guardi al futuro in modo da andare verso una vera transizione ecologica e con una corresponsabilità di tutte le forze politiche in campo, non certo per continuare l’anacronistico ampliamento delle discariche.