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Variante Delta: Dobbiamo agire in fretta

“Dalla Regione Abruzzo mi aspetto una programmazione efficace per bloccare la diffusione della Variante Delta il prima possibile”

Ho depositato una interpellanza urgente, per porre il focus del dibattito consiliare sulla presenza della cosiddetta variante Delta in Abruzzo e in particolare sulla carenza di un’adeguata copertura vaccinale per contrastarne la diffusione.

Ho voluto portare la tematica sul tavolo del Consiglio regionale perché i numeri diffusi dal Ministero e le cronache ci raccontano un’impennata di casi che non può essere sottovalutata. Oltre all’annunciato monitoraggio attraverso l’utilizzo dei tamponi molecolari, per chi arriva da paesi a rischio, la Regione dovrebbe mettere nero su bianco le iniziative che intende attuare per contrastare un’eventuale preoccupante diffusione della cosiddetta “Variante ” in Abruzzo, soprattutto riguardo alla copertura vaccinale completa della popolazione.

Quella lanciata nei giorni scorsi dal Ministero della salute è una vera “Allerta internazionale” che segnala un notevole sviluppo di focolai in alcuni Paesi europei. La maggior parte dei nuovi casi identificati sono relativi alla popolazione giovane non vaccinata e a eventi di svago super-diffusivi in ambienti chiusi, dove grandi gruppi di persone provenienti da luoghi diversi trascorrono insieme molto tempo senza seguire le previste misure di prevenzione.

È chiaro che questi dati impongano un’accelerazione nella campagna di vaccinazione, come del resto si evince dalle indicazioni del Ministero, che chiedono alle Regioni di garantire strategie vaccinali che tengano conto della minore protezione contro le infezioni da variante Delta dopo una sola dose di vaccino, dell’efficacia sostenuta della vaccinazione completa e della necessità di completare il percorso vaccinale contro COVID-19 negli individui a rischio di grave infezione, il prima possibile. In uno scenario europeo in cui viene stimato come il 70% delle nuove infezioni da SARS-CoV-2 possano essere dovute alla variante Delta, cifra che entro l’inizio di agosto potrebbe arrivare al 90%, il tempo diventa un elemento imprescindibile.

Non è difficile intuire che se nei mesi estivi vi è un allentamento della severità delle misure non farmacologiche, deve però aumentare il livello di vaccinazioni complete nella popolazione. Ma così non sembra essere. Per questo chiedo che all’interno dei lavori del consiglio regionale, chi è al governo di Regione Abruzzo, ponga chiaramente in essere una programmazione efficace a breve, medio e lungo termine, per evitare che la Variante Delta inizi a far davvero paura anche nella nostra regione.

Secondo i dati del “Public Health England” attualmente la Variante Delta è responsabile del 99% degli attuali casi di positività in Inghilterra, i quali sono in forte crescita e alla data attuale sono di circa 30.000 al giorno e 200.000 a settimana, ma la copertura vaccinale con due dosi risulta essere efficace nel prevenire o almeno ridurre l’ospedalizzazione.

In base agli open data delle vaccinazioni, in Abruzzo, ad oggi 14 Luglio, risulta tuttora non somministrata alcuna dose a:

  • il 6% degli over 80 (mentre il 10% deve completare la seconda dose)
  • il 14% della fascia 70-79 anni (il 30% deve completare la seconda dose)
  • il 17% della fascia 60-69 anni (il 47% deve completare la seconda dose)
  • il 27% della fascia 50-59 anni (il 51% deve completare la seconda dose)
  • il 40% della fascia 40-49 anni (il 71% deve completare la seconda dose)
  • il 50% della fascia 30-39 anni (l’80% deve completare la seconda dose)
  • il 52% della fascia 20-29 anni (l’84% deve completare la seconda dose)
  • il 72% nella fascia 12-19 anni (il 96% deve completare la seconda dose)

e, per questo motivo, è importante:

  • rafforzare le attività di tracciamento dei casi e dei contatti di caso
  • applicare tempestivamente e scrupolosamente sia le previste misure di contenimento della trasmissione, che le misure di isolamento e quarantena in caso di Variante Delta sospetta o confermata
  • garantire strategie vaccinali che tengano conto della possibile minore protezione contro le infezioni da variante Delta dopo una sola dose di vaccino, dell’efficacia sostenuta della vaccinazione completa e della necessità di effettuare una vaccinazione completa contro COVID-19 il prima possibile, se è disponibile, negli individui a rischio di grave infezione.